Tumore del polmone non-a-piccole cellule con mutazione T790M di EGFR: approvazione piena per Tagrisso da parte dell’FDA
L’Agenzia regolatoria statunitense, FDA ( Food and Drug Administration ) ha concesso piena approvazione per Tagrisso ( Osimertinib ) da 80 mg in compresse da assumere una volta al giorno per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, positivo per la mutazione T790M del recettore del fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR ), identificata mediante un test approvato dalla FDA, in progressione durante o dopo la terapia a base di inibitori tirosin-chinasici di EGFR.
Tagrisso è il primo e unico farmaco approvato negli Stati Uniti per i pazienti affetti da tumore NSCLC che sono risultati positivi alla mutazione T790M di EGFR e i dati di efficacia suggeriscono che potrebbe diventare un nuovo standard di cura per questa tipologia di pazienti.
La piena approvazione negli Stati Uniti si basa sui dati derivanti dallo studio randomizzato di fase III AURA3, in cui Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto alla chemioterapia combinata a base di Platino, con 10.1 mesi di sopravvivenza mediana libera da progressione versus 4.4 mesi con la chemioterapia ( rapporto di rischio, HR=0.30; riduzione del rischio 70%; intervallo di confidenza ( IC ) 95%: 0.23; 0.41; P inferiore a 0.001 ).
Nello studio AURA3, gli eventi avversi più comuni ( superiori al 20% ) osservati nei pazienti che assumevano Osimertinib sono state diarrea ( 41% ), eruzioni cutanee ( 34% ), secchezza cutanea ( 23% ), tossicità ungueale ( 22% ) e astenia ( 22% ).
Nel 2.9% dei pazienti trattati con Osimertinib sono state registrate riduzioni di dosaggio.
Gli eventi avversi più frequenti che hanno comportato una riduzione del dosaggio o una interruzione del trattamento sono state prolungamento dell'intervallo QT, come da valutazione mediante ECG ( 1.8% ), neutropenia ( 1.1% ) e diarrea ( 1.1% ).
Nel 18% dei pazienti trattati con Osimertinib e nel 26% dei pazienti facenti parte del gruppo trattato con chemioterapia sono stati registrati eventi avversi gravi.
Non è stato rilevato nessun singolo evento avverso grave nel 2% o più dei pazienti che assumevano Osimertinib.
Osimertinib in compresse da 40 mg e 80 mg da assumere una volta al giorno è stato approvato in oltre 45 Paesi, tra cui Stati Uniti, Europa, Giappone e Cina, per i pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule avanzato positivo alla mutazione T790M di EGFR.
L'idoneità al trattamento con Osimertinib dipende dalla conferma che la mutazione T790M dell'EGFR sia presente nel tumore.
Osimertinib è un inibitore irreversibile di terza generazione di EGFR studiato per inibire sia le mutazioni sensibilizzanti di EGFR sia la mutazione di T790M, e per essere attivo a livello del sistema nervoso centrale.
Il carcinoma polmonare è la causa principale di morte per tumore sia per gli uomini che per le donne e rappresenta circa un terzo di tutti i decessi per tumore e più di quelli per tumore alla mammella, alla prostata e al colon rettale insieme.
Dal 20% al 40% dei pazienti con tumore NSCLC sviluppa metastasi cerebrali durante il corso della malattia. I pazienti con NSCLC con mutazione dell’EGFR, presente nel 10-15% di pazienti con tumore NSCLC in Europa e negli Stati Uniti e nel 30-40% di pazienti con tumore NSCLC in Asia, sono particolarmente sensibili al trattamento attualmente disponibile con inibitori della tirosin-chinasi di EGFR, che blocca i meccanismi di trasduzione del segnale che guidano la crescita delle cellule tumorali. Nonostante questo, i tumori sviluppano quasi sempre una resistenza al trattamento, portando a una progressione della malattia. In circa due terzi dei pazienti trattati con inibitori tirosinchinasici di EGFR approvati, come Gefitinib ed Erlotinib, questa resistenza è causata dalla mutazione secondaria T790M. ( Xagena2017 )
Fonte: AstraZeneca, 2017
Onco2017 Pneumo2017 Farma2017
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